149 MIGRANTI ESPULSI PER TERRORISMO. ORA BASTA
Arriva oggi, dal Viminale, la notizia del rimpatrio di un cittadino tunisino, 35enne, pluripregiudicato, in posizione irregolare sul territorio nazionale e senza fissa dimora. Espulso perché, dopo attente attività investigative, era stato ricollegato a reati legati allo spaccio e, nell'autunno del 2016, era stato segnalato dai servizi di intelligence perché si era avvicinato alla religione islamica, manifestando segnali di radicalizzazione. Il tunisino è il 17esimo espulso per motivi di sicurezza dall’inizio dell’anno e il 149esimo dal 2015. Numeri irrilevanti se confrontati con l’enorme massa di irregolari che ogni giorno raggiunge le nostre coste. Mentre nel 2013 i migranti erano 22mila, alla fine dello scorso anno abbiamo toccato i 176.554 sbarcati. In Italia in questo momento sono oltre 96.000 i tunisini residenti, senza voler minimamente generalizzare, di questo passo i vari Amri, anche lui tunisino e autore di rivolte nei Centri per aiuti agli immigrati e arrestato due volte in Italia, dove è stato residente per ben 4 anni, continueranno a circolare in Italia e all'estero. Come testimonia il sondaggio elaborato da Orim, ormai anche gli immigrati residenti in Lombardia chiedono in netta maggioranza e in maniera convinta lo stop a nuovi arrivi e controlli alle frontiere, in quanto ritengono che tra i cosiddetti migranti si nascondano persone potenzialmente pericolose. Bene le espulsioni, ma fino a quando il loro numero sarà centellinato rispetto al flusso migratorio, la loro efficacia sarà vana.
Così Riccardo De Corato, capogruppo di FDI AN al Consiglio Regionale della Lombardia in merito alle comunicazioni odierne del Viminale in materia di espulsioni e ai dati dell'Osservatorio Regionale sull'immigrazione diffusi dall'Assessore Regionale Bordonali.