VIA MARTIRANO, DE CORATO: COSTATO 380MILA EURO AI MILANESI E’ DIVENTATO DEPOSITO DI REFURTIVA. SMANT
Mercoledì mattina trentacinque carabinieri sono entrati in azione nel campo rom di Muggiano, passando al setaccio gli accampamenti di via Martirano. Sono state controllate cinquantadue persone e tredici veicoli, verificando anche la presenza di armi con i metal detector. In una delle case mobili all'interno del campo, i militari hanno scoperto una sorta di bazar del lusso in cui sono stati trovati trentacinque borse e portafogli di marca, venti paia di occhiali griffati e due orologi Cartier, oltre al materiale che sarebbe servito per compiere furti come binocoli, radio scanner, corde e imbracature. Eppure, quattro anni fa, quando Pisapia, dopo che il cdx aveva abbattuto quello precedente, ha costruito vere e proprie case, con tanto di bagno, cucina e giardinetto, in questo campo ha messo delle regole ben chiare: il primo obbligo per le famiglie sarebbe dovuto essere quello di contribuire alle spese di luce, gas e smaltimento dei rifiuti, tutte comprese nel forfait di 90 euro della “quota affitto” mensile. Poi gli adulti avrebbero dovuto dimostrare di lavorare o di darsi comunque da fare per trovare un impiego, nel caso fossero stati disoccupati. Infine, i rom avrebbero dovuto accettare un “percorso di legalità” definito dal Comune. In pratica, avrebbero dovuto impegnarsi a rinunciare a ogni attività illecita. Avrebbero dovuto perché chiaramente così non è stato. I 380mila euro spesi per quello che doveva essere il “più bel campo d’Italia o addirittura d’Europa”, spesa alla quale all’epoca da solo mi opposi, sono serviti a trasformare la zona in un magazzino per la merce rubata. Proprio il mese scorso sulla stampa era uscito un articolo che riportava che su 14 nuclei, secondo quanto appreso dall’assessorato alle Politiche sociali, la metà è inadempiente. Cioè, non ha mai pagato. Per quanto riguarda la restante metà invece, non c’erano dati ufficiali ma pare che il modello seguito sia “ognuno dà quel che può”. Già qui è evidente che non venga rispettata la prima regola per cui avrebbero potuto alloggiare, ad una cifra molto più che modica, nel campo. Adesso, a rendere ancora più chiaro che queste persone continuano a vivere lì fregandosene degli accordi e delle regole, ci sono i risultati del blitz di ieri mattina: merce di valore rubata. La politica dell’integrazione, se qualcuno non l’avesse ancora capito, non paga, o meglio, dai rom non viene minimamente presa in considerazione. Questo sembra non essere chiaro a Sala e alla Scavuzzo che, mentre i carabinieri contano la refurtiva, rimangono in religioso silenzio. Hanno dimostrato infatti di non vedere, sentire e parlare di ciò che accade all’interno di questi campi, diventati ormai zone franche e depositi per la refurtiva, continuando però ad opporsi a chi chiede almeno che queste persone vengano censite.
Lo dichiara Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano e Assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia.