REGIONE, BOSCHETTO DROGA, DE CORATO: PRIMA DI TUTTO SERVE DISBOSCARE GLI ALBERI CRESCIUTI SPONTANEAM

Oggi il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Scavuzzo ha fatto un sopralluogo nel boschetto della droga, che ormai possiamo chiamare obitorio a cielo aperto, di Rogoredo. Non servono troppe parole, ancora, servono i fatti: serve disboscare la zona dalle piante nate spontaneamente, gli ailanti, spesso usate come rifugio da spacciatori e tossici e servono misure drastiche e concrete, non saltuari e inutili blitz, in seguito ai quali, nel giro di poche ore, tutto torna come prima. Non serve nemmeno una pista di mountain bike, come proposto dall’assessore Maran, cosa che ci fa pensare probabilmente non abbia mai visto uno spacciatore, se crede di poter risolvere il problema con qualche biciletta. Mentre lì gli spacciatori, per lo più nordafricani, continuano a vendere morte a dosi e le persone, come l’ultimo giovane 25enne, continuano a morire, il Comune è ancora indeciso sul da farsi. Con il Sindaco Moratti avevamo messo in campo un piano antidroga e antispaccio con l’investimento di oltre 680 mila euro l’anno, che prevedeva iniziative di formazione presso farmacie e scuole con la distribuzione dei Kit antidroga. Siccome la situazione ha davvero toccato il fondo, Regione Lombardia è pronta a fare la sua parte. Mi sono impegnato, come Assessore alla Sicurezza, Polizia Locale ed Immigrazione per inserire nel patto sulla sicurezza, che presto firmeremo con il Ministero dell'Interno, alcune misure necessarie per contrastare il "problema Rogoredo" come: telecamere, presidi ff.oo. e body cam ai vigili che pattugliano la zona. Non si può continuare ad aspettare. Milano è la più grande piazza di spaccio d’Italia e Rogoredo ne è il risultato evidente. Fa piacere che il Pd a Roma si sia accorto solo ora della problematica legata a questa zona, meglio tardi che mai!