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STAZIONE GARIBALDI, DE CORATO: ALGERINO 12 ORE IN QUESTURA ENTRA ED ESCE, CERTEZZA PENA IN ITALIA E’

Bloccato con alcuni cellulari rubati martedì sera e, uscito dopo essere stato denunciato, alle 12 di ieri dalla questura, quasi due ore dopo, alle 13.50 è stato nuovamente fermato dagli agenti che lo hanno trovato in Stazione Garibaldi in possesso di un cellulare appena rubato. Si tratta di un algerino 18enne, già noto alle forze dell’ordine per ricettazione, che è stato denunciato nuovamente e per il quale sono in corso le pratiche per valutare l’espulsione. Un plauso alle forze dell’ordine per il lavoro che quotidianamente svolgono, anche se, come dimostrato per l’ennesima volta da questo episodio, è evidente che i loro sforzi vengono spesso, se non sempre, vanificati dalla mancanza della certezza della pena, che in Italia è ormai una chimera: i delinquenti vengono rilasciati nel giro di poche ore. Un’enorme farsa che vede ogni giorno da una parte gli agenti scendere in campo e lavorare duramente per fermare i criminali, dall’altra questi ultimi che nel giro di breve tempo sono di nuovo liberi di continuare a delinquere consapevoli del fatto che mai verranno realmente arrestati. Una volta chi rubava finiva in prigione, ora viene preso, rilasciato, ripreso e così via, chissà per quante volte. Positivo che si stia pensando all’espulsione di questo individuo. Ritengo infatti che gli stranieri, spesso anche irregolari, con precedenti che vengono sorpresi nuovamente a delinquere e che qui finirebbero per fare qualche ora o, al massimo, qualche giorno di galera, debbano essere rimpatriati e debbano scontare la pena nel loro Paese. EndFragment

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