CRIMINALITA’, DE CORATO: LA MILANO DI SALA E MAJORINO RICONFERMATA CAPITALE DEL CRIMINE CON 7.200 DE
Mentre Sala e Majorino si impegnano a creare la Milano dell’accoglienza, dell’oltre i muri, contro i muri e si concentrano sul prossimo evento pro immigrazione previsto per il 2 marzo “People, prima le persone”, secondo quanto emerge dall'Indice di criminalità, l'elaborazione del Sole 24 Ore sui dati del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell'Interno, il capoluogo lombardo si riconferma capitale del crimine con oltre 7.200 delitti denunciati nel 2017 ogni 100mila abitanti. La città è in cima alla classifica per numero di furti, in particolare quelli negli esercizi commerciali. Come sappiamo, a commettere questo genere di furti sono, per quelli in appartamento, soprattutto nomadi, georgiani e stranieri provenienti dall’est, per quelli nei negozi, invece, sono donne incinta bosniache che, vista la gravidanza, non possono essere arrestate, grazie alla circolare della Procura di Milano del il 15 dicembre 2016. Questa elaborazione evidenzia, inoltre, come, in Italia, stiano crescendo al fianco di omicidi, furti e rapine, anche i reati a sfondo sessuale, lo spaccio e gli incendi sul territorio, crimini tipici degli stranieri. Dati che rispecchiano anche la realtà della nostra regione nella quale, secondo quanto riportato nella nota statistica semestrale dell’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità (Orim) redatto da Polis Lombardia, che conta 1.153.800 stranieri residenti sul territorio regionale, e 459.109 a Milano e provincia, al primo gennaio 2018, nel 2016 il tasso di delittuosità degli italiani risultava essere pari all’8,2 per mille, mentre quello degli stranieri 5,6 volte superiore, ovvero del 45,8 per mille. Secondo questi dati, gli stranieri hanno “contribuito” maggiormente nello sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione (in rapporto di 10 a 1), nei furti con destrezza (7 a 1), nella contraffazione di marchi e prodotti industriali e nei furti in esercizi commerciali (6 a 1), nei furti e nelle rapine in abitazione (5 a 1), nei furti con strappo e nelle rapine in pubblica via (4 a 1), e poi, in rapporto di 3 a 1 nei furti di auto in sosta, nella violazione della normativa sugli stupefacenti, soprattutto da parte di nordafricani, gambiani, marocchini e tunisini, nelle rapine in esercizi commerciali, in tentati omicidi e nei reati di contrabbando. Insomma, grazie alla presenza degli stranieri, Milano è peggio di Napoli, Palermo, Reggio Calabria e Bari. Nonostante le Istituzioni della Sicurezza e Ordine Pubblico continuino a propinarci che nel capoluogo lombardo i reati siano in diminuzione, il Sole 24 Ore, per il secondo anno di fila, dà loro una sonora smentita. Magari i crimini sono anche in diminuzione, ma, con questi numeri non è difficile crederlo, Milano continua a rimanere al vertice della classifica.
Lo dichiara Riccardo De Corato, ex vice Sindaco di Milano e Assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia.