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PROGETTO HACKATHON, DE CORATO: CONTRASTO A BULLISMO E CYBERBULLISMO. PREMIATI I LAVORI DI 300 STUDEN

Questa mattina ho avuto il piacere di intervenire all’evento finale del progetto Hackathon, “rispetto in rete”, progetto nato per contrastare il bullismo e il cyberbullismo tra i più giovani. Sono stati presentati i lavori realizzati da 300 studenti lombardi, dai 14 anni in su, che si sono impegnati nella giornata del 18 ottobre per creare pittogrammi arricchiti con slogan e/o video su 6 differenti temi quali i social, youtube, i videogiochi, la web reputation, l’hate speech e le fake news. Sono stati poi premiati i migliori prodotti realizzati in ciascuno dei suddetti argomenti e le squadre finaliste, due per ogni categoria, si sono sfidate sul palco in una breve presentazione poi votata con televoto dal pubblico in sala.

STANZIAMENTI E OBIETTIVI DEL PROGETTO. 20 MILA EURO STANZIATI DALL'ASSESSORATO ALLA SICUREZZA- Internet oggi rappresenta una grande opportunità, ma, se usato impropriamente, comporta anche molti rischi, tra gli altri proprio il cyberbullismo. Questo progetto, che origina da una preziosa collaborazione tra Ufficio Scolastico Regionale e Regione Lombardia e la cui realizzazione è stata curata dall’Istituto Ponti di Gallarate, dunque molto importante. Per l’anno in corso, con la mia Direzione Generale “Sicurezza”, abbiamo stanziato importanti risorse economiche per finanziarlo, 20mila euro, con la finalità di ottimizzare e diffondere le esperienze e le competenze maturate nelle scuole della Lombardia in materia di prevenzione del bullismo e del cyberbullismo.

LEGGE REGIONALE - La legge regionale di riferimento è la n. 1 del 2017, con la quale Regione Lombardia ha inteso, fra l'altro, promuovere interventi volti a prevenire e a contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, in tutte le sue manifestazioni, al fine di tutelare, valorizzare ed supportare la crescita educativa, sociale e psicologica dei ragazzi. Quello che è stato fatto con questo il progetto Hackathon, il cuo obiettivo formativo era quello di far lavorare i ragazzi in team permettendo loro di esercitarsi nel parlare in pubblico e a trovare soluzioni a questioni specifiche, il cosiddetto problem solving, con particolare riguardo agli aspetti tecnologici ed informatici.

La mia speranza è che, al di là delle premiazioni, i giovani che hanno partecipato a questo progetto abbiano capito da che parte stare e che bullismo e cyberbullismo sono da combattere.

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