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MIGRANTI, DE CORATO: MAJORINO NON PUO' FARE PIU' RIMPATRI COME VUOLE LUI: SPESATI A CARICO D

Quando succedono cose per cui ci si aspetterebbe un intervento dell’Amministrazione, come la nuova recente occupazione a Milano in via Ebro 14 di un ex officina da parte del centro sociale Zip o anche delle torri di via Stephenson da abusivi del Residence Sociale Aldo dice 26x1, tutto tace. Quando invece si toccano i migranti, Majorino scatta subito all’attacco. TAGLI AI FONDI PER RIMPATRI VOLONTARI ASSISTITI-Questa volta al centro della sua attenzione sono i tagli fatti dal Ministero dell’Interno ai fondi per i rimpatri volontari assistiti, dei quali, da più di un anno, il Comune di Milano si occupa. Si tratta di progetti personalizzati per gli stranieri, regolari e clandestini, che dall’Italia vogliono tornare al loro paese di origine e per questo viene loro pagato il viaggio, ma non solo. Questi progetti prevedono anche un servizio di counselling individuale, il supporto nell’ottenimento dei documenti necessari alla partenza, l’assistenza nell’organizzazione del viaggio, la copertura, come già detto, delle spese di viaggio, nei casi vulnerabili, l’accompagnamento dall’Italia fino alla città di destinazione, l’erogazione di una indennità di prima sistemazione e l’accompagnamento durante il percorso di reinserimento economico e sociale nel Paese di origine con un sostegno erogato sotto forma di beni e servizi. L’erogazione dell’indennità di prima sistemazione, intesa per ciascun componente del nucleo familiare, è pari a 400 euro in contanti da corrispondere a tutti i beneficiari prima della partenza. Il “contributo alla reintegrazione” in beni e servizi viene erogato nei paesi di origine tramite gli uffici Oim in loco e viene assegnato a tutti i beneficiari nella misura di 1600 euro per singoli e capi famiglia, 800 euro per i parenti maggiorenni a carico e 480 per quelli minorenni.

MAJORINO SA CHE ESISTONO ANCHE ITALIANI BISOGNOSI? PENSI A RIMPATRIARE 50MILA IRREGOLARI PRESENTI A MILANO-Ancora una volta gli stranieri, regolari o clandestini indistintamente, si riconfermano al centro dei pensieri dell’assessore alle Politiche Sociali. Mentre in Italia ci sono giovani che faticano ad avere finanziamenti per avviare i propri progetti, Majorino si dispiace di non poter più organizzare partenze, rientri e reinsediamenti completamente spesati ai suoi amici migranti che non vogliono più stare in Italia. Noi li dobbiamo rimpatriare spesando tutto? Abbiamo 5milioni e mezzo di italiani bisognosi e lui lo sa, perché le mense di Milano sono piene di milanesi che non riescono nemmeno a mangiare, ai quali dover pensare. I rimpatri volontari assistiti vanno bene, al massimo, per i siriani, gli unici che realmente scappano dalla guerra. Ma gli altri, per quale motivo dovrebbero avere un rimpatrio “assistito” con tutte queste agevolazioni economiche? Ma in Marocco, Albania e Egitto, il secondo, con 93.763 marocchini, terzo, con 92.565 albanesi, e quarto, con 80.939 egiziani, paese di provenienza dei regolari residenti in Lombardia, da quale guerra si scappa? O anche i 2.500 clandestini tunisini e 1.690 ivoriani presenti irregolarmente nella nostra regione da quale altra guerra sono fuggiti? Per quale motivo dovrebbero essere agevolati nel rientro? Nessuno, eppure sono qui, e quando decidono di “rincasare” gli viene spesato tutto, alla faccia dei poveri italiani che faticano ad arrivare a fine mese. Majorino cominci a preoccuparsi dei rimpatri delle persone che non hanno alcun diritto a restare in Italia e lo fanno illegalmente, quasi 50mila a Milano, e il più delle volte compiendo anche crimini.

 
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