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LEONCAVALLO, DE CORATO: SE COMUNE ADERIRA’ AD APPELLO PER REGOLARIZZARLO, PRONTI DUE ESPOSTI A CORTE

Mentre oggi i carabinieri hanno arrestato una banda di “occupanti abusivi” dei centri sociali che si vantava, scrivendolo sui social, di aver occupato centinaia di case vuote, il Comune, in tutta risposta, ha concesso i propri spazi al Leoncavallo che occupa da anni uno stabile privato.

Parlare oggi ancora di regolarizzazione di una proprietà privata occupata è anacronistico. Il Leoncavallo occupa l’attuale spazio dal 8 settembre 1994, ma la prima occupazione in via Mancinelli risale al 1975. Se da allora vari sindaci di centro sinistra come Tognoli, Pillitteri e Pisapia non sono riusciti a regolarizzare gli occupanti abusivi, ci sarà un motivo. La falsa speranza della regolarizzazione è stata data agli abusivi del Leonka nella scorsa legislatura, quando erano quasi arrivati in dirittura d’arrivo, facendo firmare un accordo notarile tra la società Orologio e il Comune. Accordo poi bocciato dagli emendamenti da me presentati e dal “fuoco amico” di alcuni consiglieri della maggioranza che avevano capito che dietro all’accordo si celava una speculazione edilizia a favore di chi, nel 1994, aprì magnanimamente le porte della ex cartiera.

Oggi il Leoncavallo ha anche il coraggio, non solo di appellarsi al Comune per la regolarizzazione, ma anche di presentare negli uffici comunali il proprio bilancio, fatto di cene, spettacoli, corsi, giornate pro cannabis e tanto altro rigorosamente, presumo, senza scontrino in barba ad ogni legge che i commercianti devono rispettare. Si tratta di un bilancio equiparabile a quello di un’attività commerciale del quadrilatero della moda. 2,8 milioni di introiti. Annuncio già che, come feci in passato, presenterò un esposto alla Procura della Repubblica di Milano per gli aspetti penali, accompagnato anche da un dossier sulle violenze compiute negli anni dal Leonka, e alla Corte dei Conti per danno erariale. Il Comune, a fronte di un eventuale accordo, si libererebbe di proprietà comunali al fine di accontentare, a spese dei contribuenti milanesi, il centro sociale Leoncavallo che, così, avrebbe in via definitiva gli spazi occupati di via Watteau.

Siamo arrivati, contando anche quello di oggi, a 90 accessi di sgombero, tutti andati a vuoto. Dopo i 9 arresti di questa mattina, qualcuno dovrebbe capire che l’aria è cambiata e che prima o poi, dovrà risponderne.

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