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NOMADI, DE CORATO: LA ROM INCINTA FURBETTA QUESTA VOLTA VIENE ARRESTATA PERCHE' A CUNEO NON C&#3

“Questa volta, alla pregiudicata nomade è andata male: pensava di farla franca perché incinta ma è stata arrestata e portata a San Vittore. Sapete il perché? La sentenza di condanna era stata emessa a Cuneo, dove a differenza di Milano non si tollera chi strumentalizza la propria gravidanza per restare fuori di galera. Ancora un altro fatto di cronaca conferma quello che ormai denuncio da molto tempo: la pratica orrenda ed ignobile di molte ladre di etnia rom nell’utilizzare la loro condizione per sfuggire all’arresto e alla detenzione. Perché solo a Milano devono restare fuori di galera?

Molte volte è accaduto in passato, l’ultima settimana scorsa, quando una nomade di 36 anni era stata arrestata dai carabinieri dopo aver borseggiato una donna in metropolitana alla fermata di Cadorna. Purtroppo, è subito stata rimessa in libertà dall’autorità giudiziaria. Altro episodio da non dimenticare quello delle 4 bosniache incinta che il 27 agosto dello scorso anno, sono state solo denunciate per aver rubato in Stazione Centrale un portafogli contenente 14mila euro ad una turista. Così l’ottimo lavoro degli agenti viene mortificato.

Nel 2018, a Milano, sono state intercettate dalle Forze dell’Ordine una trentina di latitanti rom, l’80% delle quali era appunto in stato di gravidanza per assicurarsi la totale impunità. Infatti, esiste una circolare emessa dalla Procura della Repubblica di Milano, il 12 dicembre 2016, in base alla quale “allo scopo di agevolare l’Operato delle Forze dell’Ordine incaricate di dare esecuzione agli Ordini di carcerazione per titolo definitivi emessi esclusivamente dalla Procura della Repubblica di Milano, gli stessi saranno sospesi” in tre casi: uno di questi è proprio quello in cui si abbia a che fare con una “donna in stato di evidente gravidanza o con certificato medico attestante la gravidanza emesso nei 15 giorni antecedenti l’ordine di esecuzione”. Nella situazione emergenziale, dal punto di vista della sicurezza, in cui viviamo a Milano, come è possibile che ci sia questa disparità di trattamento? Non possono essere date licenze per rubare o legittimazioni di alcun genere ad atti criminali. Va dunque cambiata la legge, l’art. 146 del codice penale, per impedire che queste rom continuino a prendersi gioco delle nostre Istituzioni. Pensando al bene e all’interesse del nascituro, è evidente che risulterebbe maggiormente tutelato se la madre fosse tenuta in custodia dallo Stato piuttosto che lasciata libera di continuare a rubare e delinquere, tenendo anche in considerazione le precarie condizioni igieniche di molti luoghi di residenza abitualmente utilizzati dai rom. Resta l'amaro in bocca nel pensare che se questa ladra fosse stata condannata a Milano anziché a Cuneo, sarebbe già stata rimessa in libertà!”

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