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FDI, DE CORATO: QUELLO CHE SI VEDE QUI SOTTO PER I GIUDICI DI MILANO NON E' UN ATTO OSCENO INFAT

La sentenza di oggi contro gli antagonisti che urinarono e aggredirono un mio collaboratore davanti al mio gazebo elettorale il 27 gennaio 2018, ribadisce che, se ce ne fosse stato bisogno, Milano è fatta su misura per le violenze dei centri sociali.

Nella nostra città, apprendiamo oggi, che urinare in una via di passaggio come Corso Buenos Aires in pieno pomeriggio davanti a Mac Donald non costituisce atto osceno, ma, bensì, semplicemente un reato contro la pubblica decenza, guarda caso un reato depenalizzato. A Milano con le sentenze magnanime emesse da una certa parte della Magistratura i no global possono dormire sonni tranquilli. Mi sarei aspettato una giudizio esemplare, volto a difendere chi vuole fare liberamente politica in campagna elettorale. La pena richiesta dal Pm era atti osceni in luogo pubblico aggravati e 6 mesi per l’aggressione. La sentenza finale è stata, forse una sanzione amministrativa e esattamente metà della pena.

Ricordo ancora quando quel giorno la macchina si fermò davanti al mio gazebo e la “signora”, già conosciuta alla giustizia per reati comuni, scese dalla vettura iniziando ad insultare per poi minzionare davanti al gazebo (vedi immagine allegata), senza alcuna remora per i passanti. La furia della donna, insieme a quella del suo amico, poi si rivoltò verso chi stava distribuendo i miei volantini elettorali, il quale riportò 4 giorni di prognosi per le percosse ricevute .

Il messaggio di clemenza che ancora oggi esce dal Palazzo di Giustizia non lascia ben sperare. Dopo quel fatto increscioso i miei gazebo furono saccheggiati per altre due volte. Cosa dobbiamo aspettarci da centri sociali alle prossime elezioni?

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