SICUREZZA, DE CORATO: COME FIRENZE E BOLOGNA, ANCHE COMUNI LOMBARDI PREVEDANO NEI REGOLAMENTI DI POL
Le zone rosse nelle città sono un ottimo strumento per arginare i problemi di degrado. Che poi siano stati due Sindaci di sinistra come Dario Nardella, primo cittadino di Firenze, e Virginio Merola, sindaco di Bologna, a decidere, insieme al Prefetto, di attuarle sottolinea che chi vuole amministrare oggi una città deve garantire, per prima cosa, la sicurezza dei cittadini, evitando che esistano zone ad alta concentrazione di degrado con spacciatori e delinquenti comuni. Le leggi vengono fatte dal Parlamento, una volta promulgate, però, ci deve essere qualcuno che le applichi. In materia daspo urbano e zone rosse sono in primis i sindaci a doverlo fare. Infatti a loro spetta, attraverso i regolamenti di polizia urbana, l’individuazione ( art.9 comma 3 d.l 20 /2/17 n.14) delle ulteriori aree cittadine dove disporne l’applicabilità. Si faccia altrettanto anche nei comuni lombardi e a Milano si cominci con il boschetto di Rogoredo, con Piazza Duca d’Aosta e con le zone della movida, come Corso Como o le colonne di San Lorenzo, dove gli spacciatori la fanno da padroni. Se proprio qualcuno è allergico alle zone rosse, applichi almeno l’articolo 13bis del decreto sicurezza: per i delinquenti con condanna per spaccio o reati contro la persona e il patrimonio commessi negli ultimi 3 anni, divieto di accesso ai pubblici locali o di stazionamento nelle immediate vicinanze degli stessi. Sala si ostina a dire che il problema sicurezza non esiste e che viene strumentalizzato per il 90%. In questi 3 anni ha usato il pugno duro rivolgendosi al Prefetto, Questore e mobilitando l’esercito solo per impedire che qualcuno facesse il saluto “romano", ora si tolga il paraocchi e inizi a fare quello che altri Sindaci di sinistra stanno facendo. A Milano tanto bravi a fare aree B e C, potrebbero concentrarsi ora anche su aree sicure. E' vero, questo non porterebbe introiti al Comune, ma aiuterebbe i cittadini ormai ostaggi del degrado.