LEONCAVALLO, DE CORATO: I SOLITI ABUSIVI DI VIA WATTEAU PRONTI A IMBRATTARE NUOVAMENTE I MURI, ORA L
Ennesima dimostrazione del fatto che i centri sociali a Milano, ormai, siano lasciati liberi di fare ciò che vogliono dal Comune. Domani, sabato 22 giugno, al Leoncavallo, avrà inizio la “writing jam”, giornata “contro la guerra ai graffiti” e per “la libertà di espressione”. Durante l'evento è previsto il restyling dei muri interni ed esterni dell’ex cartiera occupata , una grigliata per pranzo e una “cena a sostegno della campagna per la riforma dell’articolo di legge 639”. Il tutto, ovviamente, senza alcun permesso e nel silenzio più totale dell’Amministrazione. AMMINISTRAZIONE “AMICA” DEI CENTRI SOCIALI- Sala e la Scavuzzo trattano i centri sociali con i guanti di seta: li invitano a lasciare edifici occupati abusivamente, come per esempio in via Oglio con il residence Aldo dice 26x1, lasciandogli anche del tempo in più per cercarsi un altro edificio da occupare. All’interno delle torri di via Stephenson occupate abusivamente sempre dagli attivisti di Aldo dice 26x1, il consigliere comunale Alessandro Giungi del Pd festeggia suonando il bongo con alla voce Simone Zambelli, presidente del consiglio di Municipio 8, e alla batteria Fabio Galesi, presidente Municipio 8. Roberto Tasca, assessore comunale, si vanta del suo passato da ex sessantottino e Paolo Limonta, consigliere di una lista di sinistra "Milano Progressista", è uno dei capi storici dei centri sociali. TENTATIVI DI REGOLARIZZAZIONE-Non stupisce affatto sapere che domani il Leoncavallo svolgerà un evento all’interno dell’edificio che da anni occupa abusivamente, nonostante gli innumerevoli “sforzi” delle amministrazioni di centrosinistra per regolarizzarlo. Come se occupare per decenni desse diritto ad essere “messi in regola” a spese di tutti i cittadini. Pisapia nel 2015 tentò di regolarizzare il centro sociale formalizzando dal notaio con la società L’Orologio Srl la cessione dello stabile industriale di via Watteau in cambio di due immobili comunali in via Zama e in via Trivulzio. Cessione che fu fermata sia dalla dura opposizione del centro destra, infatti presentai degli emendamenti in qualità di Consigliere comunale di opposizione, sia dal fuoco amico del presidente dell’allora Consiglio Comunale, Basilio Rizzo. Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è tornato a parlare di regolarizzazione lo scorso 7 maggio, ma fino ad ora, fortunatamente nulla è stato fatto. L’augurio ora è che, come giusto che sia in uno stato di diritto, dopo 25 anni di occupazione venga sgomberato l’immobile, per buona pace dei Cabassi.