VIA PADOVA, DE CORATO: NIGERIANI E SHABOO SONO MIX MICIDIALE. ORMAI QUEL VIALE E’ TERRA DI NESSUNO E
“Il fatto che ieri sia stato arrestato un giovane spacciatore nigeriano in via Padova non è certo una sorpresa, come invece potrebbe esserlo il fatto che sia stato trovato in possesso di ben 500 dosi della pericolosissima shaboo. Il mix tra gli spacciatori della mafia nigeriana ed i cristalli della morte di shaboo è davvero micidiale e deve destare seria preoccupazione. Infatti, questa particolare droga, 10 volte più potente della cocaina, è un’esclusiva degli asiatici, per lo più dei filippini. Cosa ci faceva il nordafricano con la shaboo? Questa sostanza, per di più, ha una domanda in forte crescita, tanto che il prezzo medio sarebbe passato da 250€ a 150€ al grammo.
In via Padova ormai c’è da aver paura per i pochi residenti italiani rimasti in ostaggio. Allo spaccio si aggiungono anche il commercio abusivo di bevande e alimenti e la situazione di degrado causata, principalmente, dal consumo di alcolici acquistati nei minimarket etnici della via. Molti di questi, infatti, vendono bottiglie di birra fresche e quindi già pronte per essere bevute. Il risultato sono persone ubriache in giro per la strada a qualsiasi ora del giorno e della notte, che generano risse, urinano e defecano indisturbate. Inoltre le bottiglie di vetro, una volta consumate vengono o abbandonate per la strada, diventando poi possibili armi per sbandati, come dimostrano diversi episodi di cronaca nei quali l’arma era un coccio di bottiglia, oppure rotte per terra.
A dimostrazione del degrado e dell’insicurezza della via, c’è poi la notizia riguardante la decisione del Questore di sospendere per 15 giorni la licenza al “Caffè Cupido”, limitrofo a via Padova che, dopo oltre un anno di indagini, è stato verificato essere anche punto di ritrovo di spacciatori, clienti con precedenti e stranieri destinatari di ordine di espulsione. Sembrerebbe che ormai l’intera via sia diventata una terra di nessuno, dove regole e leggi perdono di significato. Ogni giorno succede qualcosa. Quanto bisognerà attendere ancora prima di intervenire?”