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MILANO, INCENDIO IN VIALE MOLISE, DE CORATO: “COMUNE HA DIMENTICATO DI METTERE IN SICUREZZA AREA?...

MILANO, INCENDIO IN VIALE MOLISE, DE CORATO: “COMUNE HA DIMENTICATO DI METTERE IN SICUREZZA AREA? LO FACCIA SUBITO, COME AVEVO CHIESTO GIA’ IERI, ANCHE CON SORVEGLIANZA DINAMICA POLIZIA LOCALE H 24 PER EVITARE FUOCHI DOLOSI COME QUELLO DI STANOTTE”

Milano (18 novembre 2021)- “Nella giornata di ieri lo sgombero delle palazzine liberty di viale Molise occupate da oltre un anno abusivamente da clandestini e delinquenti. Questa notte si è verificato un principio di incendio che parrebbe essere doloso per il quale sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco”, afferma Riccardo De Corato, Assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale in merito alla notizia di un principio di incendio, probabilmente, doloso avvenuto nella notte nell’area delle palazzine liberty di viale Molise sgomberate ieri, secondo quanto riportato da Testata regionale della Radio Rai delle 7.18.

“Magari una vendetta per i 130 allontanamenti di ieri. La cosa certa è che delle persone sono riuscite ad entrare nuovamente all’interno della struttura e, di conseguenza, è chiaro a chiunque che il Comune non abbia messo in sicurezza l’edificio per scongiurarne la rioccupazione. Non sarebbe certamente la prima volta che succede, anzi, sarebbe la terza. Già il 21 marzo e il 06 maggio scorsi gli occupanti abusivi, principalmente africani, erano stati allontanati temporaneamente. Poi tutto è tornato come prima.

Ovviamente ci si domanda come mai il Comune non abbia previsto subito la messa in sicurezza delle strutture con, anche, sorveglianza dinamica h24 da parte della Polizia Locale per scongiurare il ripetersi di quanto accaduto stanotte. Mi stupisco, ancora una volta, di come Palazzo Marino chieda ai privati di mettere in sicurezza gli stabili dopo che vengono sgomberati, mentre ciò non vale nelle proprietà comunali come dimostra quanto accaduto stanotte. Spero che presto, oltre alla sorveglianza, si adoperi per la realizzazione di muri altri almeno 2 metri con i quali inibire gli accessi”, conclude De Corato.

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