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MILANO, VIA BONFADINI, DE CORATO: “INCENDIO AUTO RUBATE DIMOSTRA CHE ANCHE CAMPI NOMADI REGOLARI..."

MILANO, VIA BONFADINI, DE CORATO: “INCENDIO AUTO RUBATE DIMOSTRA CHE ANCHE CAMPI NOMADI REGOLARI PER CSX SONO FORTINI DELL’ILLEGALITA’. GRANELLI NON FACCIA FINTA DI NON VEDERE E LI SGOMBERI! SALA IN 5 ANNI NE HA CHIUSO SOLO 1”


Milano (14 ottobre 2021)- “Chissà cosa avrà da dire Sala che insieme all’allora assessore alla sicurezza Anna Scavuzzo, aveva pensato di risolvere tutti i problemi di via Bonfadini smantellando solamente il campo nomadi abusivo lasciando intatto quello regolare, come se fossero due ‘mondi’ diversi”, afferma Riccardo De Corato, Assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale e Membro della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia in merito all’incendio avvenuto ieri in via Bonfadini.

“Ieri sera è arrivata l’ennesima conferma di quello che sostengo da tempo: il campo di via Bonfadini è zona franca per delinquenti di varia natura. Come se nulla fosse cambiato, continuano gli incendi di refurtiva nei pressi dell’area. Stavolta, nella serata di ieri, a bruciare sono state diverse carcasse d’auto precedentemente cannibalizzate che, è facile immaginare, sono provento di furto. Per domare le fiamme e mettere in sicurezza la zona sono dovuti intervenire i vigili del fuoco e la Polizia di Stato.

Milano è circondata dai campi nomadi e le notizie di cronaca continuano a dimostrare che, regolari e non, sono fortini dell’illegalità. Mi auguro che quanto accaduto ieri sera faccia da subito aprire gli occhi all’assessore comunale sicurezza, Marco Granelli, che cominci a sgomberarli tutti, a partire da via Bonfadini.

È ora di mettere fine una volta per tutte a questa situazione ed ai continui incendi di refurtiva pericolosi per il resto della cittadinanza. Non è possibile che i milanesi, oltre a dover tollerare questi fortini, debbano anche pagare di tasca propria per ripulire queste zone dal degrado, come per rimuovere le carcasse delle auto bruciate ieri. Sala a Milano in 5 anni ha chiuso solo un campo rom. A tutto ciò si aggiunge il fatto che molti nomadi, residenti nei campi o abusivamente nelle case di edilizia popolare, percepiscano anche il reddito di cittadinanza”, conclude De Corato.

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