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RISSA A MANTOVA, DE CORATO: “NON SI PUO’ MORIRE PER UN CELLULARE! SOLITO MAROCCHINO SPACCIATORE..."

RISSA A MANTOVA, DE CORATO: “NON SI PUO’ MORIRE PER UN CELLULARE! SOLITO MAROCCHINO SPACCIATORE, PROBABILMENTE IRREGOLARE E CON NUMEROSI PRECEDENTI. PER RIMPATRI ED ESPULSIONI SERVE FARE DI PIU’ PERCHE’ NON RIENTRINO COME SUCCESSO OGGI IN SICILIA ”


Milano (12 ottobre 2021)- “Ci penseranno le indagini a chiarire le dinamiche che hanno portato alla morte di un 21enne ghanese nei pressi della Stazione ferroviaria nel centro storico di Mantova”, afferma così Riccardo De Corato, Assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale e Membro della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia in merito alla rapina con omicidio di un 21enne avvenuta ieri a Mantova.

“Chiariranno gli investigatori se si tratti di una rapina o di questioni legate alla droga. Una cosa però, per ora, è certa: sempre più spesso le notizie di cronaca ci riportano violente aggressioni all’arma bianca a scopo di rapina da parte di extracomunitari, il più delle volte con precedenti. Non mi stupirei che l’aggressore arrestato, un marocchino di 22 anni, e quello, probabilmente, in fuga siano dediti allo spaccio e destinatari di ordini di espulsione dal nostro Paese e che abbiano anche una sfilza di precedenti penali. Non è possibile morire per un cellulare sottratto! La brutalità con cui hanno agito i due malviventi è lo specchio della recrudescenza della criminalità predatoria straniera.

Le cronache, purtroppo, confermano che, anche una volta espulsi, tentano di rientrare in Italia con diversi alias. Proprio oggi a Trapani la Polizia di Stato ha arrestato 7 tunisini che, sebbene espulsi dal territorio nazionale, hanno tentato di tornare a bordo di piccoli natanti. Tra questi tre destinatari di provvedimenti di cattura emessi dalle autorità giudiziarie di varie province italiane, per reati che vanno dal furto, allo spaccio di stupefacenti fino all'associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Quindi servirebbe una linea più intransigente anche per quanto riguarda le espulsioni e una maggiore attenzione a chi sbarca sulle nostre coste per evitare che rientrino. Ringrazio, ancora una volta, le forze dell’odine per il lavoro che svolgono ogni giorno”, conclude De Corato.

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