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10 FEBBRAIO, FOIBE, DE CORATO PRESENTE A COMMEMORAZIONE FDI E GN, INTERVENUTO A CERIMONIA MUNICIPIO

10 FEBBRAIO, FOIBE, DE CORATO PRESENTE A COMMEMORAZIONE FDI E GN, INTERVENUTO A CERIMONIA MUNICIPIO 4 RICORDANDO NORMA COSSETTO E CHIEDENDO RIMOZIONE VERGOGNOSA ONORIFICENZA A CAPO CARNEFICI TITO

Milano (10 febbraio 2021)- Oggi, l’assessore regionale, consigliere comunale di FDI a Milano e membro della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato, in occasione della giornata del ricordo dei martiri delle foibe ha partecipato a due celebrazioni nel capoluogo lombardo. Alle 12 ha preso parte alla deposizione di una corona di fiori organizzata da FDI, presso il Monumento dedicato ai martiri delle foibe in Piazza della Repubblica (ang. Via Castaldi), mentre alle 14.30 presso i giardini di Norma Cossetto, in via Einstein, è intervenuto alla cerimonia del Municipio 4, seguita alle 15 dalla deposizione di fiori organizzata da Gioventù Nazionale di Milano, sigla giovanile di FDI, e dal Presidente cittadino di GN, Francesco Rocca. Durante la commemorazione ai giardini di via Einstein, dopo il Presidente di Municipio Paolo Guido Bassi, ha preso la parola ricordando la figura di Norma Cossetto. “Aveva solo 23 anni,- ha dichiarato De Corato- viveva in Istria, a Santa Domenica di Visinada e avrebbe dovuto laurearsi in lettere e filosofia all’Università di Padova. Il 25 settembre 1943 un gruppo di partigiani di Tito irruppe in casa Cossetto razziando ogni cosa. Al netto rifiuto di Norma a collaborare, la rinchiusero nella ex caserma della Guardia di Finanza a Parenzo assieme ad altri parenti, conoscenti e amici. Lì venne violentata e torturata selvaggiamente per poi essere gettata nella foiba di Surani quando ancora era viva e lì lasciata morire. A Norma, nel 2005 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferì la medaglia d’oro al merito civile, definendola nella motivazione: “Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio”. Finalmente, è stata ricordata anche nella nostra città con l’intitolazione alla sua memoria, lo scorso anno, di questi giardini”. “Auspico, inoltre, - ha continuato De Corato- che i tempi siano maturi per togliere al capo dei carnefici Tito la vergognosa onorificenza di «Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana» datagli nel 1969 da Saragat. Già nel 2011 gli esuli istriani chiesero al presidente Napolitano di revocarla, senza alcun risultato”, ha concluso l’esponente di FDI.

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