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MARCIA ANTI-SESSISTA, DE CORATO: DA DOMANI TRE GIORNI DI FESTIVAL DEI CENTRI SOCIALI CONTRO VIOLENZA

Siamo alla seconda marcia anti-sessista del centro sociale Zam. La prima si era svolta il 26 giugno con partenza da piazza Abbiategrasso. La seconda, domani, con partenza dai Navigli. Gli slogan che vedremo e sentiremo saranno quelli che hanno caratterizzato anche la precedente marcia. “Non andate a letto con i fascisti, poi si riproducono”, “più polizia per le strade? Sicurezza? Chiedetelo a Cucchi”, “uniamo l’utero al dilettevole” e altre amenità simili che poco c’entrano con la difesa della donna dalla violenza. Questa volta vanno oltre: una tre giorni! Dai “monologhi della vagina” al “dissenso, desideri e altri margini she-bari: laboratorio di corde con-consenso” fino alla “sveltina dialogo suigeneris”. Siamo passati dalle femministe del ’68 che rivendicavano il diritto di decidere del proprio corpo, a un mash up ideologico che va dalle coppie gay, ai transgender, alla tecnica dello she-bari, diciamo una generazione, quella di oggi, un po’ confusa, per usare un eufemismo. Ovviamente non si parlerà della condizione della donna nella cultura islamica, sottomessa, umiliata, vero e proprio oggetto nelle mani di un uomo padre e padrone. Sarà, come al solito, una bella carnevalata con striscioni, gadget e, magari, per sottolineare il concetto dell’emancipazione femminile, qualche parte anatomica al vento. Probabilmente, in mezzo a tutta questa “festa”, troveremo anche qualche sessantottino nostalgico come l’assessore comunale al bilancio Tasca o qualche assiduo frequentatore di edifici occupati dai centri sociali come il consigliere Comunale Alessandro Giungi, Simone Zambelli presidente del consiglio di Municipio 8 e Fabio Galesi presidente Municipio.

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