MIGRANTI, DE CORATO: MENTRE SALA DICE NO A RICORSI SUL DECRETO SICUREZZA AL CONTRARIO DI ORLANDO E D

Pochi giorni fa il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, riferendosi al decreto sicurezza e alla mobilitazione per contrastarlo di alcuni sindaci italiani, ha affermato che, nonostante l’amicizia che lo lega a Leoluca Orlando,(sindaco di Palermo) non si aggrega all’idea della disubbidienza davanti ad un decreto firmato dal Presidente della Repubblica. Posizione contraria al primo cittadino palermitano e anche a quello di Napoli, Luigi De Magistris. Oggi l’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, invece, annuncia che "Alla faccia dei razzisti della porta accanto ci vediamo a Milano il 2 marzo", facendo riferimento alla mobilitazione promossa in città da diverse realtà associative, contro le politiche del governo. Dal Comune arrivano dunque due linee contrastanti. Ma quale è delle due quella condivisa dalla Giunta? Quella di Sala o quella di Majorino che, ancora una volta, non ha perso occasione per annunciare l’ennesima manifestazione pro immigrazione, andando ad aggravare ulteriormente il problema immigrati a Milano? Non gli bastano quelli che già ci sono?

I dati di Orim e Polis Lombardia parlano chiaro: nella nostra regione ci sono 1.153.835 stranieri regolari, 262.521 a Milano e, oltre a questi, sono presenti anche 112 mila irregolari (72.500 uomini 39.300 donne) con un aumento di 12 mila persone rispetto al 2017, quasi 50 mila dei quali nel capoluogo lombardo. Questi ultimi sono il problema di lombardi e milanesi. Inoltre da un’indagine fatta da Polis Lombardia è emerso che oltre la metà degli immigrati integrati, il 55,3%, ha un atteggiamento di chiusura nei confronti di chi non arriva perché in fuga da guerre e persecuzioni.

Nonostante ciò, Majorino va avanti e continua la sua battaglia pro immigrazione indiscriminata e contro alle politiche del governo.