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SICUREZZA, PARCO RUGARETO, DE CORATO: PER BOSCO DELLO SPACCIO COMUNI DEL VARESOTTO E ALTOMILANESE SC

Per controllare i boschi della droga ci vogliono le telecamere, lo hanno capito i 7 sindaci del basso Varesotto e dell’alto Milanese che si affacciano al bosco del Rugareto e ad altri parchi della zona per un’estensione totale di 1500 ettari. Capofila del progetto è il sindaco di centro sinistra di Rescaldina che, insieme ai suoi colleghi, ha deciso la rigenerazione urbana dell’area, installando delle telecamere con cui controllarla. È evidente che il fenomeno dei boschi in mano agli spacciatori extracomunitari non riguarda solo Milano con Rogoredo, ma anche altri comuni della Lombardia. Settimana scorsa nel bosco di Rescaldina uno spacciatore extracomunitario è stato ucciso, probabilmente per un regolamento di conti in seno alle bande si spacciatori. Questa via della videosorveglianza intrapresa dai sindaci, anche di sinistra, è l’unica possibile per contrastare la problematica dello spaccio nei boschi. Milano intanto sta a guardare, beata forse, di aver realizzato una pista mountain bike all’interno del bosco della droga di Rogoredo, iniziativa che di fatto non ha risolto nulla. Il capoluogo lombardo con il centro destra insegnò a molti come controllare le aree degradate. Con le Giunte Albertini e Moratti si era risolto il problema legato allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti all’interno di parchi e aree verdi, recintando, dove possibile, e videosorvegliando le zone, in taluni casi anche posizionando torrette di controllo all’interno degli stessi. Il Parco delle Cave, il più grande parco urbano d’Italia, 1.350.000 m² tolti dalle mani di spacciatori e tossicodipendenti grazie al posizionamento di un sistema di videosorveglianza e della torretta all’interno della quale ci sono schermi attraverso i quali è possibile, appunto, controllare quanto accade all’interno dell’area verde. Mentre all’ingresso, in via Bianca Milesi, è stata aperta in una ex scuola una stazione dei Carabinieri, così da garantire un maggiore presidio e controllo della zona. Il Parco delle Basiliche, 40 700 m², è stato recintato, con ingressi via Molino delle Armi, piazza della Vetra, via Vetere, via Santa Croce, e videosorvegliato. Anche Parco Sempione, 386 000 m², e Parco Alessandrini, 66.500 m², che si trova nello stesso municipio di quello di Rogoredo, ovvero il 4, sono stati recintati e videosorvegliati. Evidentemente il Comune di Milano deve prendere lezione anche da comuni molto più piccoli come quello di Rescaldina, su come potrebbe risolvere una volta per tutte la problematica legata allo spaccio e al consumo di droga all’interno del boschetto di Rogoredo. Con il patto sulla sicurezza che andremo a firmare prossimamente con il Ministero dell’Interno, penseremo anche a risolvere il problema del boschetto della droga dotando l’area di una rete di videosorveglianza con una control room collegata direttamente alle forze dell’ordine.

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