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TRENORD, DE CORATO A VERNI: E' DAL 2013 CHE SOSTENGO MILITARI SU TRENI E IN STAZIONI PERCHE'

Da Simone Verni tante chiacchiere e basta. Sessanta guardie particolari giurate in servizio sulle carrozze e circa 600 agenti di Polfer, contando anche il piccolo rinforzo di 70 poliziotti annunciato dal Ministro dell’Interno, su oltre 2500 km di rete ferroviaria lombarda non sono abbastanza. Questi numeri, è chiaro, sono troppo bassi per poter garantire la sicurezza dei passeggeri e le risorse sono scarse. E allora, come domando sempre più di frequente, questa volta rivolgendomi a Verni, consigliere regionale dello stesso partito del Ministro della Difesa: perché non usare i militari presenti nelle stazioni anche a bordo dei treni? A questa domanda, che pongo già dalla scorsa legislatura, non ho mai avuto risposta, se non l'invio di militari, negli ultimi mesi, nelle stazioni ferroviarie lombarde. I militari servono per sopperire all’esiguo numero di agenti Polfer, vengano messi nelle stazioni e in quelle dove già ci sono salgano anche sui treni a controllare. Le 120 stazioni lombarde di Ferrovienord sono tutte videosorvegliate. I maggiori problemi di sicurezza che riguardano queste stazioni dipendono dall'ambiente che le circonda. Quelle di Cesano Maderno e Ceriano Laghetto sono fortemente frequentate da tossicodipendenti che si recano al Parco delle Groane e quelle di Quarto Oggiaro e Milano-Bovia, che si trovano in zone urbane periferiche, evidenziano problemi legati alla presenza di nomadi e di bande di giovani della zona. Infine, giusto per ricordarlo, Trenord è stata la prima società operante nel trasporto ferroviario italiana a dotare spontaneamente i propri controllori di body cam, dispositivo molto importante e fondamentale, anche per dissuadere sbandati e delinquenti dal commettere atti di violenza.

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