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MILANO, SICUREZZA, DE CORATO: MENTRE SALA VA AL CORVETTO, HA DEI DUBBI SU "ZONE ROSSE" IN

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Siamo già in campagna elettorale? Da giorni il Sindaco fa annunci di serenità: tutto va bene, la sicurezza è un problema strumentalizzato al 90% per cento. Per lui, oggi, assistere ad un agguato con spari in pieno centro rientra nell’ordinaria routine di una mamma milanese che accompagna i propri bambini a scuola. Avevano dichiarato che questo mandato avrebbe visto il più grosso progetto di rigenerazione urbana dal dopoguerra. Probabilmente è rimasto un plastico in stile “Porta a porta”, programma con Bruno Vespa. Una Giunta al Corvetto, per dire cosa? Un autovelox per far cassa, l'abbattimento di un cavalcavia che vedrà la luce non si sa quando in futuro e dei ragionamenti strampalati sulle Zone Rosse antidegrado. Dello sgombero del centro sociale di via Piazzetta 23, “Corvetto Odia”, un concentrato di slogan che incoraggiano l’odio contro la Polizia, sicuramente non se ne sarà parlato. Io, al contrario di chi guarda il film della città scorrere, presenterò su questa vicenda un esposto alla Procura. Chissà se nella scheda data al Sindaco per la Giunta abbiano evidenziato le problematiche e i fatti accaduti recentemente. La notte del 3 marzo un 19enne ecuadoriano è stato accoltellato al collo in via Cassinis. Nella tarda mattinata del giorno stesso un uomo ha rapinato e spintonato a terra, facendole perdere i denti a causa dell’impatto col terreno, una 91enne in viale Lucania, a due isolati dal Corvetto. A fine marzo è stato occupato dal centro sociale “Corvetto odia” un nuovo edificio in via Giovanni Battista Piazzetta 23 al grido di “contro sgomberi e repressione una nuova occupazione”. Mercoledì 3 aprile, un uomo che stava picchiando l’ex moglie si è scagliato contro la pattuglia dei carabinieri, giunta in via dei Cinquecento per soccorrere la donna, con calci, pugni e testate sfondando finestrino e portiera. Sempre lo stesso giorno un libico pregiudicato si aggirava in Piazzale Ferrara visibilmente alterato minacciando i passanti, armato di Katana. Alla vista dei finanzieri intervenuti si è scagliato contro di loro con un coltello. La trovata di fare le Giunte nei quartieri degradati cominciò il 30 giugno 2016 al Giambellino. Cosa è cambiato da allora? Scriveva il sindaco sulla sua pagina Facebook: “Oggi la prima giunta al Giambellino. Da subito al lavoro, in un luogo che sarà, insieme a tutti i quartieri periferici della città, al centro del nostro impegno per i prossimi cinque anni”. Risultato di quell’iniziativa? Arresti continui per spaccio di droga, sequestri di armi, un omicidio in Piazza Tirana, esponenti dei centri sociali arrestati per avere creato il racket delle occupazioni abusive, via Recoaro suk di nomadi che hanno occupato le case. La Polizia del Commissariato Lorenteggio, al quale va il mio apprezzamento, è continuamente all’opera per arrestare delinquenti. Oggi la Giunta, dopo la gita fuori porta e dopo aver respirato l’aria della sofferenza, si è rispostata nell’area C, dove i radical chic, suo elettorato, dorme sonni tranquilli. Mentre lui pensa dubbioso alla "Zona Rossa", oggi tasterò il polso dei milanesi con una petizione online.

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