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NOMADI, DE CORATO: ALTRO CHE DISCRIMINATI E NON INCLUSI! MILANO ASSEDIATA DA CAMPI ABUSIVI. DA COMUN

Dopo che ieri, il presidente della Camera, Roberto Fico, ha dedicato la Festa della Repubblica anche ai rom, in 48 ore, il 1 e il 2 giugno, sulla metropolitana di Milano si sono verificate, proprio per mano di questi ultimi, due rapine. Sabato è finito in manette un romeno 22enne nella stazione metro di Cadorna dopo che aveva appena rubato un portafogli ad un turista. Domenica ad essere stata arrestata a bordo della M3 è stata una 18enne rom residente in via Bolla con numerosi precedenti alle spalle, accusata di aver sottratto i portafogli a due coniugi. ALCUNI EPISODI PRECEDENTI- Purtroppo sono episodi che capitano spesso, per citare un altro esempio, basti ricordare le 17 borseggiatrici nomadi fermate dopo un furto che, proprio in occasione del salone del mobile, si aggiravano in gruppi di 30/40. 13 delle fermate, ovviamente, erano incinta. Questo perché non possono essere arrestate in base ad una circolare emessa il 12 dicembre 2016 dalla Procura della Repubblica di Milano secondo la quale “allo scopo di agevolare l’Operato delle Forze dell’Ordine incaricate di dare esecuzione agli Ordini di carcerazione per titolo definitivi emessi esclusivamente dalla Procura della Repubblica di Milano, gli stessi saranno sospesi” in tre casi, uno di questi quello in cui si tratti di “donna in stato di evidente gravidanza o con certificato medico attestante la gravidanza emesso nei 15 giorni antecedenti l’ordine di esecuzione”. Sono quasi sempre o minorenni, così che facciano un breve giro al Beccaria tornando immediatamente libere, o incinta. Non mancano, ad aggirarsi fra le stazioni, nemmeno nomadi che dovrebbero in realtà scontare una condanna, come le tre donne arrestate il 28 febbraio, il 3 marzo e il 23 aprile.

MILANO ASSEDIATA DA NOMADI- Se c’è una cosa che a Milano non manca sono i campi nomadi illegali: nel capoluogo lombardo questi sono, infatti, distribuiti equamente in tutti i Municipi. Ogni luogo, per loro, è buono per campeggiare, ovviamente in barba ai divieti. Tanto succede difficilmente qualcuno disturbi il loro quieto vivere.

Diciamo che con le amministrazioni di centro sinistra hanno vita facile, basti pensare che non meno di un anno fa il vicesindaco di Milano, Anna Scavuzzo, rispondendo al Municipio 9 ha citato l'ordinanza vigente sostenendo che il provvedimento comunale indicato «recita chiaramente che è vietato campeggiare sul territorio comunale» e non sostare. Quindi per il Comune, che ha sventolato bandiera bianca, se i veicoli sono in regola con il codice della strada, allora «possono sostare sulla pubblica via». Continuano ad arrivare senza sosta le segnalazioni dei residenti riguardanti le numerose carovane rom che campeggiano, o meglio, “sostano a lungo con panni stesi e cumuli d’immondizia” per le vie dei 9 municipi di Milano. Le lamentele per il degrado e l’insicurezza derivanti dalla loro presenza non arrivano solo dai cittadini di via Bonfadini e via Medici del Vascello, ma sono arrivate anche da, per fare alcuni esempi, via Caduti di Marcinelle e via Cima, nel Municipio 3, e dal Parco dei Fontanili, nel municipio 6, dove i nomadi si sono stabiliti all’interno dell’area verde con tanto di fuochi accesi e tombini aperti. Quando vengono allontanati, dopo aver trovato magari poche vie più in là un’alternativa temporanea, nel giro di poco tempo sono di nuovo lì. Questo avviene principalmente in zone ai margini della città. Nel municipio 6, si è addirittura arrivati a pensare di spostare la ricicleria Amsa di via Troia, dopo che sono state spese ingenti somme di denaro per recintarla, perché presa d’assalto dai nomadi che ci s’intrufolano per accaparrarsi i rifiuti da rivendere. E' bene ricordare l'esistenza di un’ordinanza del ’86 del sindaco Tognoli, primo cittadino di una Giunta social comunista, secondo la quale è vietato campeggiare in pubblica via e grazie alla quale noi abbiamo sempre cacciato chi si accampava con roulotte e camper lungo le strade, e dell'articolo 185 del codice della strada secondo il quale "La sosta delle autocaravan, dove consentita, sulla sede stradale non costituisce campeggio, attendamento e simili se l'autoveicolo non poggia sul suolo salvo che con le ruote, non emette deflussi propri, salvo quelli del propulsore meccanico, e non occupa comunque la sede stradale in misura eccedente l'ingombro proprio dell'autoveicolo medesimo". La città è ormai sotto assedio e in risposta ai cittadini da parte del Comune solo silenzio. Avrà davvero deciso di alzare bandiera bianca? Quel che è certo è che i milanesi meritano di avere attorno a dove vivono decoro e legalità, non di avere il buonismo diffuso da parte del mondo radical chic. Sempre pronti ad intervenire e a parlare, ma quando poi si tratta di mettere a disposizione appartamenti o aree di loro proprietà, svaniscono continuando ad invocare il razzismo.

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