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ROGOREDO, DE CORATO: OTTIMA NOTIZIA QUELLA DEL CONSERVATORIO MA NELL’ATTESA CHE VENGA REALIZZATO QUA

“Ho appreso con gioia che il ministero dei Beni Culturali abbia dato il via libera al progetto del campus della musica di Rogoredo, estendendo il Conservatorio alla palazzina ‘ex chimici’. Tra le finalità davvero meritevoli del progetto, ci sarebbe anche quella di sostituire il boschetto della droga con una sorta di ‘cittadella della musica’. Rigenerare le periferie è un’ottima cosa, tanto che noi del centrodestra inaugurammo il primo teatro di periferia, quello degli Arcimboldi in zona Bicocca.

Il punto è che fino al 2022, anno in cui dovrebbe concretizzarsi il progetto, la gente al boschetto di Rogoredo continuerà a soffrire e persino a morire. Solo pochi giorni fa, abbiamo saputo di quell’incredibile storia di violenza su di una 17enne incinta e tossicodipendente, pestata a sangue per questioni di droga. Il 18 luglio è stato trovato all’interno del boschetto della droga di Rogoredo il corpo senza vita di un giovane 33enne italiano. Solo pochi giorni prima, lunedì 15 luglio, un altro uomo, un indiano di 31 anni è stato salvato da un’overdose grazie alla telefonata anonima ai soccorsi di qualcuno che era con lui. Sempre qui, fra siringhe e degrado, a maggio è nato un bambino, figlio di una tossicodipendente.

Tutto ciò accade in una regione dove, secondo i dati della direzione centrale servizi antidroga del Viminale, lo scorso anno in Lombardia sono state almeno 32 le morti per overdose, 9 delle quali solo a Milano. I decessi per droga sono aumentati del 128,57% rispetto all’anno precedente, e queste sono solo una minima parti delle morti accertate per overdose, chissà quanti altri disperati non sono rientrati in queste statistiche.

Proprio a Rogoredo, una delle più grandi piazze di spiaccio d’Europa a cielo aperto, fra gli alberi e il degrado, si possono trovare droghe a buon mercato e, purtroppo, qualcuno immagina che si possa reperire anche il pericolosissimo Fentanyl, l’oppioide anche 1000 volte più forte dell’eroina che sta facendo una strage negli USA e che avrebbe causato la morte anche dello chef italiano Andrea Zamperoni.

Il Comune oltre che illuminare, disboscare, presidiare, videosorvegliare e recintare il boschetto di Rogoredo, dovrebbe anche verificare che, come spesso accade in questi casi, il problema dello spaccio non si travasi semplicemente nelle aree circostanti, come ad esempio la stazione di San Donato.”

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